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Visualizzazione dei post da luglio 8, 2018

Storia di ordinaria disperazione

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Una lettera fin ora ignorata da tutti. A chi la devo mandare per essere ascoltata? Voglio raccontare la mia storia..... Non sono brava a scrivere,ne so esprimermi come vorrei , ma spero di rendere almeno un pò l'idea di cosa stò vivendo in questo momento io e tante altre mamme di bambini speciali. Da quando ero piccola sognavo di diventate mamma, di avere una famiglia felice. Immaginavo mio figlio che gioca e impara con me.... quante cose che volevo fare, giocare a palla, portarlo al parco ,dipingere le uova di pasqua  ,colorare insieme e guardare i cartoni. Io più giocherellona del mio stesso bambino. Ho sempre desiderato un bel maschietto. ci ho messo un po ma il 2011 finalmente mi sono sposata con l'uomo della mia vita e nel 2013 è nato lui, la luce dei miei occhi, il mio sole , la mia stella, il mio tutto. Ho giurato di essere la migliore mamma che possa mai avere. Ero la persona più felice al mondo. Il primo anno fu l'anno più bello della mia vita.

#perledisaggezzaautismo #abbattiamoiluoghicomuni

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Nel nostro gruppo facebook(non faccio nomi altrimenti si affolla 😁) ci sono mamme ormai veterane (con figli adolescenti o adulti) e mamme con figli piccoli, a volte ancora in fase di diagnosi. Per quel che ci è possibile cerchiamo di confrontarci e anche confortarci, chi ha piu esperienza cerca di aiutare psicologicamente chi si è appena affacciato al mondo dell'autismo, si chiedono consigli, si discute sui progressi dei figli ma a volte anche regressi, ci supportiamo, ci sentiamo amiche, e perché no, ci regaliamo qualche sorriso, una battuta, per rendere meno faticose le nostre battaglie quotidiane. L'altro giorno un amministratore del gruppo (preso,forse,dal caldo o dalla noia non si sa) ha lanciato una sfida che, sorprendentemente, molti hanno accolto. Ed ecco che al grido dell'hashtag #perledisaggezzaautismo le mamme autisticate del gruppo si sono scatenate aggiungendo gli hashtag più svariati 😄...  A partire da luoghi comuni dettati  dall'ignorare c

PTRI

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PTRI (PROGETTO TERAPEUTICO RIABILITATIVO INDIVIDUALE) ESATTE INDICAZIONI PER L'EROGAZIONE Non è corretto fare falsa informazione, prima di parlare di PTRI in pubblico o sui canali dei “Social” è doveroso andarsi a leggere che cosa è il BUDGET di Salute e il BUDGET di Cura, che in Campania esistono dal 2007, poi l’Asl CE2 circa 8/9 anni fa con i dott.ri Nese, Righetti e altri dell’allora Servizio Socio Sanitario, lo strutturarono e fu chiamato con l’acronimo PTRI (Protocollo Terapeutico Riabilitativo Individuale), che in un primo momento veniva usato come strumento per erogare servizi Socio/Assistenziali ad Anziani, disadattati, adulti Psichiatrici e tante altre patologie, nel 2007 il sottoscritto dopo mille peripezie legali che non sto qui a raccontarvi (ma ho i documenti con i protocolli), ottenne questo famoso PTRI dal Comune di San Cipriano d’Aversa e Asl CE2, si presentarono al Bando 5 Cooperative, nessuna con esperienza sull’Autismo, né scelsi una a Caso la Coop Eureka, con

Come dovrebbe svolgersi una diagnosi di autismo?

Come dovrebbe svolgersi una diagnosi di autismo? Ci sono diversi passaggi, dalla ricerca del medico, agli strumenti diagnostici fino al colloquio con i genitori La diagnosi di autismo comprende uno spettro di bambini con capacità e problemi diversi. Per questo può presentarsi in modo diverso da bambino a bambino. Molti esperti di autismo dicono che “se hai visto una persona autistica, hai visto soltanto una persona autistica”. Le differenze nei disturbi dello spettro autistico rendono difficile una diagnosi corretta. Talvolta ai bambini autistici sono erroneamente attribuiti altri problemi, come l’ADHD, o sembra che non soffrano di alcun disturbo. Altre volte sono diagnosticati come autistici ragazzi che non lo sono realmente. Per questo è importante sapere quali sono gli elementi di cui dovrà comporsi una diagnosi di autismo: Che tipo di informazioni dovrebbe considerare il dottore che sta valutando vostro figlio? Come si può sapere se il professionista sta seguendo la proc

Insegnanti e terapia

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Nessuno chiede agli insegnanti di fare terapie, ma di essere in grado di fare scuola, ossia di insegnare, anche se nel loro cammino incontrano bambini meno facili degli altri da gestire. Il ruolo degli insegnanti, di sostegno e non solo, è quello di insegnare, ma di insegnare a tutti, anche a quelli che hanno delle difficoltà o funzionano in modo particolare. Se un bambino ha problemi di comportamento, compito della scuola è consentirgli comunque di imparare e quindi per forz ... a devono essere in grado di capire e contenere le sue criticità. È solo questo che si chiede loro. Legge principale è sempre la solita 104/92. Ricorderei in particolare l'art. 12 c. 4 dove dice: "L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap". Ossia: per quanto grave, difficile o complicato sia il bambino, ha diritto di imparare e il sistem

Io HO L'autismo

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IO HO L'AUTISMO Io sono una persona con autismo; non sono ''autistico'' . L'essere autistico è solo una piccola parte del mio essere: non ti dà l'immagine esatta della mia persona . Tu reputi di essere una persona con pensieri, sentimenti e molti talenti o semplicemente reputi di essere colto appieno con la definizione di grasso, miope o inadeguato nelle attività sportive? Io sembro normale all'apparenza ma il mio comportamento può generare sconcerto o può essere di difficile gestione in certi momenti perchè io ho l'autismo. Autismo è un disordine estremamente complicato, può essere suddiviso in tre aree di pertinenza: difficoltà sensoriali, ritardo e difficoltà della comunicazione nel linguaggio ricettivo/espressivo e problematiche di interazione sociale. DIFFICOLTA’ SENSORIALI Rappresenta forse l’aspetto di più difficile comprensione relativamente all’ autismo ma è anche il più critico. Io percepisco le cose in maniera differente ris