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Acireale come tante altre città d'Italia

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QUOTIDIANO LA SICILIA "Come genitore e volontaria dell'associazione "Autismo Acireale" denunzio una condizione ormai impossibile da affrontare, ovvero la negazione per mancanza di fondi delle dieci ore di assistente all'autonomia e alla comunicazione in classe per la mia bambina affetta da autismo, che mi erano state assegnate nel Pei." ----------------------------------------------------- Il Glho, cui spettano i compiti previsti dall'articolo 12 comma 5 della legge 104/92 per garantire l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, oltre a predisporre il documento del Pei, elabora proposte relative all'individuazione di risorse necessarie, compresa l'indicazione del numero delle ore di sostegno. Oggi la bambina usufruisce di cinque ore di assistente all'autonomia e alla comunicazione a settimana anziché dieci. ------------------------------------------------------ "Le cinque ore fornite non

Cos'è la neuropsicomotricità

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Con il termine “Neuropsicomotricità”  identifichiamo una disciplina terapeutico-educativa, costituita da un insieme di tecniche e pratiche che utilizzano come principale strumento il gioco, e soprattutto il gioco del movimento, finalizzata a supportare i processi evolutivi dell’infanzia, attraverso la valorizzazione e l’integrazione delle componenti emotive, intellettive e corporee del bambino. La Neuropsicomotricità utilizza il gioco, inizialmente spontaneo e comunque sempre coerente con l’interesse, la motivazione e l’espressività del bambino, come strumento fondamentale in grado di strutturare e guidare lo sviluppo globale del bambino, nelle sue componenti anatomiche, fisiche, intellettive ed affettive, e per comunicare, anche inconsciamente, i propri vissuti intra-psichici. Attraverso il gioco, infatti, il bambino apprende, conosce, comunica, instaura relazioni, esplora ed elabora attivamente emozioni, sentimenti, ansie, difese e conflitti. Inoltre l’organizzazione e lo svolgime

PICTURE EXCHANGE COMMUNICATION SYSTEM (PECS)

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Il PECS entra a far parte delle strategie utilizzate nell’ambito della Comunicazione Aumentativa Alternativa, ma possiede una sua specificità per i disturbi dello Spettro Autistico, pertanto viene trattato in maniera approfondita.   Che cos’è e cosa si propone Il PECS è letteralmente un "Sistema di Comunicazione mediante Scambio per Immagini", si propone di sviluppare la Comunicazione Funzionale e la Comunicazione come Scambio Sociale, attraverso un programma di apprendimento a piccoli passi che comprende 6 fasi (Fasi I - VI).   Fase:  obiettivo PRIMA FASE scambio fisico guidato Semplice scambio immagine con oggetto SECONDA FASE aumentare la spontaneità Il bambino impara a: dirigersi verso il libro per la comunicazione staccare la carta-simbolo   - andare dall’interlocutore e lasciare la carta-simbolo nella sua mano; TERZA FASE discriminazione del simbolo Il bambino impara a discriminare fra stimoli visivi ed esprimere una scelta QUARTA FASE costruzione della frase I

Semplici riflessioni sui BES

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Non starò qui a dire che dietro alle sigle ci sono persone, ormai è vecchia, e poi la categorizzazione è necessaria in ogni processo di organizzazione. Piuttosto mi soffermerei a pensare a chi serve tale distinzione se il fine ultimo è quello di inserire le nuove generazioni in società. Serve alla scuola non agli alunni. Agli alunni, a tutti gli alunni, serve una guida specializzata. Strumenti compensativi individualizzati ma con un unico scopo: fare parte di una realtà comune. L'unica che esiste. E qui entra in gioco la figura di assistente alle autonomie e alla comunicazione, che io chiamerei guida all'interazione e alla partecipazione condivisa, e che non lavora sul bes bensì sulla classe, docenti compresi. Di Monia Raciti

Autismo, 10 segni da riconoscere per una diagnosi precoce

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L’autismo, è una disabilità che rientra tra i disturbi del neurosviluppo insieme a disabilità intellettive, disturbi della comunicazione, disturbo da iperattività e deficit dell’attenzione, disturbi specifici dell’apprendimento e del linguaggio. Questi tipi di disabilità richiedono una diagnosi e una presa in carico precoce e tempestiva al fine di limitarne l’interferenza sulla maturazione psicologica e comportamentale del bambino o dell’adolescente. I DNS, infatti, si manifestano nelle prime fasi dello sviluppo con conseguenti effetti negativi sulla quotidianità del bambino. L’autismo è un disturbo, per certi aspetti, ancora misterioso e solitamente si tende ad avere una visione cinematografica di questa patologia; tra i più noti, sicuramente c’è il film “Rain Man” dove Dustin Hoffman interpreta molto bene una delle tante forme di autismo dell’adulto, dove il funzionamento intellettivo particolarmente sviluppato si contrappone a difficoltà di comunicazione e relazione con gli altri

Elio parla di autismo

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Qando Elio mi ha cercato per dirmi «ho bisogno di te, dobbiamo far sapere un po’ di cose sull’autismo», ero perplesso. Argomento delicato, al tempo stesso doloroso e affascinante, pieno di implicazioni medico-scientifiche, facile scrivere scemenze: se è vero che l’autismo è in aumento, anche le scemenze mediatiche lo sono. Non vorrei contribuire. Non sono un giornalista scientifico, gli ho detto, e dell’autismo so quasi niente, non credo basti avere visto Rain Man. Non importa, mi ha risposto: sei uno che leggono in molti. Dunque devi darmi una mano. Ho delle cose da dire, e sono cose importanti. Si è presentato a casa mia con un signore alto e magro, Lucio Moderato, psicologo, 63 anni, direttore dei Servizi per l’autismo alla fondazione Sacra Famiglia, a Cesano Boscone, vicino a Milano (suo fratello Paolo, docente allo Iulm, ha in cura il figlio di Elio). Sguardo acceso, risata contagiosa, eloquio potente a dispetto delle difficoltà (è affetto dalla nascita da tetraparesi spastica, tr

The good doctor, storia di autismo e genialità

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È iniziata una nuova serie televisiva che parla di autismo, il protagonista autistico studia si Laurea ed inizia il praticantato in un ospedale molto affermato. Inutile dire che tutti i genitori di ragazzi e bimbi autistici sono stati presi e interessati a guardare questa serie. Dopodiché si sono scatenati molti commenti su Facebook pro e contro, molte mamme con figli autistici gravi non accettano questo tipo di TV , purtroppo vivono un autismo molto difficile da gestire per cui a loro fa male vedere che venga messa in onda un autismo ad alto funzionamento con brillanti doti geniali e con Buone capacità integrative. Queste mamme esprimono tutta la loro rabbia su Facebook ed è comprensibile. Molte persone invece hanno apprezzato il film in quanto tale, una storia di un ragazzo che se pure con tante difficoltà è riuscito a laurearsi e con altrettante difficoltà l'uomo che si è preso cura di lui è riuscito ad inserirlo nel suo Team dell'ospedale (battendosi contro una forma di